Cosa ho imparato? (blog edition)

Pubblicato il 16 giu 2025

Sono a casa, influenzato di 16 giugno (preferirei morire), non riesco a studiare.

Allora mi sono detto perché non fare una bella riflessione su questo mese e 12 giorni di blog.

Cosa avrò mai imparato?

Eh non lo so, ragioniamo insieme.


1. Le cose a volte nella vita prendono direzione improvvise

Credevo che questo blog avesse avuto post super tecnici, riflessioni profonde sul mondo aziendale, sulla politica, sull’economia ed effettivamente ci sono state, ma non quante mi sarei aspettato.

Sicuramente complice il fatto che ci ho preso gusto ad aprirmi su tematiche ancora più complesse di qualcosa di tecnico,

noi stessi.

Ecco spiegare sensazioni che ho, pensieri che faccio e renderli comprensibili

(più o meno, molte cose non le ho capite nemmeno io…) a voi, mi ha davvero affascinato.

Ogni persona che ha letto quei post mi ha dato interpretazioni diverse.

Vedere cose da più angolazioni è sempre arricchente.

Per carità ho ancora in serbo nel piano malefico di conquista del mondo (dei blog),

post ancora più tecnici e di critica e mi impegnerò nel farli.

È un modo per fossilizzare argomentazioni che ho dentro.


2. Scrivere per un fine è molto più bello di quello che pensassi

Per carità scrivo principalmente per me (e su questo ci arriviamo poi), però effettivamente scrivere affinché qualcun altro capisca quello che gli sto dicendo,

è un esercizio ricco e stimolante.

Ti aiuta a sgretolare pensieri complessi in un qualcosa di fruibile.

Vedere poi che quella cosa arriva lo è ancora di più.

Credevo che avrei scritto robe criptiche solo per me, invece mi duole dirlo ma ho provato gusto nel scrivere non solo per me ma per gli altri.

Questo non significa che non abbia fatto il c… che mi pare, quello sempre, però effettivamente ho ragionato molto sul messaggio che ne veniva fuori.

Ho sempre cercato di lasciare la mia essenza agli altri, beh metterlo su “carta” lo rende immortale.

(sono un egocentrico del cazzo, ma ormai lo sapete…)


3. L’unico modo per capirsi è aprirsi, mettersi in gioco

Una cosa devo dirla, io ho sempre scritto nella mia vita e continuo a farlo in privato per me.

Scrivere ti aiuta a razionalizzare a mettere su carta pensieri complessi, sensazioni, ti da tranquillità, ti da serenità.

Quello che scrivi ti da uno storico di chi sei, di chi eri e di chi sarai.

Però da quando scrivo su questa «infrastruttura che raccoglie i miei pensieri» (per pochi…),

ho capito cose di me che non avevo mai capito.

Cercare di spiegarmi a voi, della mia complessità, del mio sistema, delle mie incongruenze, convinzioni, dubbi, perplessità,

mi ha aiutato a capire sfumature di me che non avevo mai intercettato.

Ho scoperto cose di me che non avevo mai visto,

sui cui non avevo mai messo a fuoco la lente di ingrandimento.

E credo che questo blog mi abbia fatto crescere.

Mi sento un uomo migliore, ancora più centrato e consapevole.

Consapevole che non posso razionalizzare tutto,

che non esiste la risposta a tutto e che semplicemente a volte le cose accadono e va bene così.

Sviscerare la mia esistenza e rendervela fruibile, mi ha aiutato a sciogliere molti nodi interiori.

Grazie.


Per carità non vi ho detto tutto e menomale, che volevi sapere tutto?!

Te possino…

Però sicuramente poche persone prima di questo blog avevano colto queste sfumature di me.

E forse neanche io…

E che hai imparato solo 3 cose?

Boh, pure altre ma devo davvero elencarti tutto quello che ho imparato?

No dai non oggi… sarebbe troppo semplice.

Arriveranno aggiornamenti, se mi andrà.


Ci tengo solo a dire grazie a chi ha letto tutti i post,

anche a chi ha solo letto i più attrattivi (vi vedo…)

ed in generale grazie dell’attenzione.

(sembra il finale di un powerpoint, perdonatemi…)

Sicuramente avete conosciuto il 23,99% di chi sono, una buona percentuale dai.

Lo puoi mettere sul CV.


A presto…

Da un Andrea sempre più saggio ma mai abbastanza…

(FQ non ridere)


A.L.

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